Di Renato Dapero
L’aspettativa di vita dopo i 65 anni è per un maschio diciotto anni e per una femmina un po’ di più, 22 anni. Quindi vi è un’aspettativa di vita consistente e questa è una buona notizia, ma la notizia non buona è che la gran parte di questa aspettativa di vita è gravata da disabilità, cioè da perdita dell’autosufficienza. Con un aggravio quindi di quelli che sono i costi per il sistema sanitario nazionale.
Dei 22 anni di cui s’è detto per le donne, ben 14, in media, saranno passati in una condizione di disabilità.
Renato Dapero, Direttore di ANOSS Magazine. |
La cultura geriatrica è basata su quella che è la valutazione da parte di tutti operatori del soggetto anziano e gli strumenti per trovare quali sono i percorsi formativi e i percorsi gestionali di cura migliori per questi soggetti è quello di fare, come ormai tutti sanno, la valutazione multidimensionale. Infatti è proprio la valutazione multidimensionale su cui si basa sostanzialmente l’approccio geriatrico al paziente anziano. E questo approccio è significativo e gli studi che sono stati fatti mettono in evidenza come l’applicazione di questo tipo di valutazione del soggetto anziano in qualsiasi setting assistenziale, sia che sia il reparto per acuti o la casa protetta, o altro, riesce a dare dei significativi vantaggi nella continuità della cura. Si osserva che questi soggetti vivono di più, l’incidenza della demenza e del deterioramento cognitivo viene rallentato e tendenzialmente raggiungono meno facilmente la necessità di usufruire di servizi residenziali come la casa protetta.
Questi sono dati estremamente significativi, soprattutto perché, occorre ribadire, è un concetto culturale, è un percorso di formazione che deve interessare tutti quanti gli operatori che si occupano di questa fascia di età. È inutile parlare di invecchiamento, di persone anziane, di case protette e di reparto per acuti quando non si entra poi in questo tipo di approccio e purtroppo questo tipo di concetto o di filosofia di pensiero non è ancora definitivamente recepita dai nostri politici, da chi ci governa e fa concretamente la politica sanitaria.
Via Benevere Pharmacy. |
Quindi il 2% su una popolazione che utilizza per il 50% le giornate di ricovero. Si conclude facilmente che l’attuale tendenza è quella di tagliare i posti letto.
Un invito alla riflessione che non si può non accogliere!
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