Di Riccardo Rossi
Perché parlare di arte in una rivista di argomento socio sanitario?
Questa è la domanda che il lettore potrebbe porsi. Tutti possono apprezzare un’opera d’arte e forse non dispiace trovarne nota anche in spazi inaspettati come la nostra rivista, ma c’è un’altra ragione.
Senzala pretesa di dare una definizione certa e immodificabile, possiamo dire che un’opera d’arte è (anche, e forse soprattutto) un mezzo per trasmettere emozioni, risvegliare ricordi, suscitare riflessioni su argomenti che una spiegazione esclusivamente verbale non riesce a delimitare del tutto. Per questo è più semplice comprendere l’empatia attraverso un film e apprezzare la necessità del rinnovamento tramite i dettagli e l’incisività di un dipinto.
Parole come appunto empatia, o risonanza,
che anche le scienze umane studiano non senza difficoltà,
risultano cristalline se inserite
in una storia o nella rappresentazione efficace di una scena. Allo stesso modo, del saper fare degli operatori nell’ambito socio sanitario entrano
a far parte competenze che riguardano
l’interazione con gli ospiti, pazienti o
clienti; e di non minore importanza sono
le capacità di organizzazione e interazione
con i colleghi, il mantenimento.
All’interno di queste categorie informali di
sapere, non possiamo limitarci a spiegare,
per filo e per segno, ciascuna nozione,
perché non è con semplici nozioni che abbiamo
a che fare: alcune abilità devono essere
esperite, e alcuni principi non vanno
semplicemente appresi ma interiorizzati,
oltre le parole e attraverso le immagini,
i suoni, le rappresentazioni di esperienza
che costituiscono, appunto, parte delle possibilità comunicative dell’arte.
Non solo l’arte è il modo più efficace per arrivare alla comprensione di certe idee, ma crea anche “terreno fertile” perché tali idee non si perdano quando smettiamo di pensarci consapevolmente: siamo predisposti a dimenticare gran parte di un utilissimo seminario piuttosto in fretta, ma difficilmente ci lasceremo alle spalle un’immagine, un dialogo o le parole di un cantautore che amiamo. L’arte è il segno – la testimonianza – non solo di un artista o della sua vita, ma anche del mondo in cui ha vissuto: un segno che rimane impresso, oltre che su una tela o su una pellicola, nella mente di chi con quell’opera è entrato in contatto.
Un segno che senza arroganza possiamo sfruttare per trasmettere valori (la coesione in un gruppo di colleghi, il rispetto delle decisioni prese da un lato e la loro disponibilità all’innovazione dall’altro) o evidenziare la fondamentale importanza di chi potrebbe altrimenti rimanere in ombra. Per questo motivo dunque ci permettiamo di consigliarvi e commentare alcune opere d’arte, nella speranza che possano comunicare in modo semplice e diretto con voi come hanno fatto con noi, per produrre miglioramenti nel lavoro e nella vita, in continuo divenire; per dirla con Jules Renard, Non essere mai soddisfatti: l’arte è tutta qui.
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