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lunedì 15 dicembre 2014

Racconto: "Alba" (Parte 2/4)


Madame la Mort di Paul Gaugin.
Via Wikipedia.

Tutti adorano quando un vecchio si interrompe per dire questa frase. Tutte le città, e tutti i paesi, hanno i loro posti infestati da creature impossibili: vampiri sotto le grate, gremlin nel lavandino, defunte innamorate che non hanno niente di meglio da fare che lamentarsi e tirar catene per occupare l'eternità. In questa zona stiamo diventando una modesta attrazione nell'ambito: si vocifera di un servizio televisivo su di noi, non so più in che programma. Un bel po' di geriatri si sono assicurati che non ci fossero problemi con le medicine e Scudi ancora è mezzo convinto che un operatore si diverta a mettere in giro voci e leggende.



E poi c'è questo ragazzo, un cucciolo che sta cercando di guadagnarsi una laurea. È venuto a intervistare alcuni ospiti su questa “leggenda metropolitana circoscritta” (eh, come parlano gli universitari non parla nessuno).
Antropologia o Storia, non ho ben capito che studia, ma ha già fatto qualche domanda in giro; dice che ha cominciato dal Direttore volendo ancora parlare di fantasmi. Dare un'occhiata a come nascono queste piccole leggende, come si sviluppano, a quali sono le loro cause “a livello sistemico”; scoprire se in questo caso si tratti anche di “strategie” degli ospiti e un sacco di altre parole da virgolettare prima dell'uso. Intervista dopo intervista, ha scoperto di avere molto più materiale per parlare di storia locale, di “organizzazione e reinvenzione” della memoria. Il suo relatore era d'accordo – troppi professori adorano passare dai fantasmi alle ricette.
Il Meccanico Mario gli ha parlato della guerra. Del rumore del cane di una pistola che scatta, dell'odore metallico e della visione del sangue; della consapevolezza che quel sangue l'hai chiamato tu, tu l'hai invitato a farsi un giro fuori. Anche dell'incontrare la libertà, di poter dire di averla vista con i propri occhi prima che invecchiassero e si appannassero.
Sono sensazioni: tendono a tornare, nei sogni e nella veglia. L'odore, soprattutto, e alcuni pensieri.
Il Vecchio Jack gli ha raccontato del mare. Da quando gli hanno fatto vedere il film con quel ragazzo carino, Johnny Depp, continua a guardare cose sui pirati; ha anche un galeone in camera. Non è mai neanche stato per mare, al massimo in spiaggia. Nessuno di noi ne ha fatto parola col ragazzino: i pirati mantengono Jack più lucido, e se volete un consiglio da una vecchia, non togliete alle persone le cose che le fanno stare bene, specialmente se si tratta di pirateria. O bandane di lana.




La signora Guendalina di che doveva parlare? Di Lorenzo, il marito, e di Sabrina, e di Rosalia. Di caffè e amanti e pomeriggi di nebbia. Le meraviglie della vecchiezza: tutto è fatto d'oro, l'ombra è passata, ogni cosa è Mito. Senza demenza e malanni e ossa di carta, potrebbe anche valerne la pena.

Per me va bene comunque, ma io sono un caso a parte.


                                                   

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