Governance
dei servizi
Parliamo di
Governance dei servizi sociosanitari e prima di tutto dovremmo definire il
significato stesso del termine per non cadere in inutili discussioni su
questioni meramente terminologiche. È un concetto che ha subito cambiamenti e
integrazioni, ma bisogna tener conto del fatto che economisti e politologi
l’hanno usato prevalentemente per marcare una differenza e una sostanziale
contrapposizione al concetto di Government intendendo con questo il Governo nel
senso di istituzione/apparato burocratico. Il concetto di Governance è stato studiato
all’interno dell’evoluzione del sistema capitalistico da un lato e dello Stato
contemporaneo dall’altro.
Crisi
finanziaria da un lato e crescente complessità dei fenomeni sociali dall’altro
hanno stabilito o stanno provocando un mutamento strutturale e ideologico che
ha favorito l’introduzione del concetto di Governance. Il modello
Taylor-fordista per le imprese e il modello burocratico delle Amministrazioni
Pubbliche sono in via di superamento.
La crisi che ha
colpito gli stati capitalistici da più di un decennio ha indotto l’autorità a
cercar di modificare il proprio ruolo. Con terminologia inglese, di cui ormai
sembra non si possa più fare a meno, si parla di “Steering” che in Italiano
potrebbe essere reso con la locuzione “svolgere compito di timoniere” o
semplicemente di “coordinatore” legando le risorse pubbliche a quelle private.
Sostanzialmente si dovrebbe ridefinire il ruolo dei soggetti pubblici cui
dovrebbe essere riservato il livello strategico mantenendosi lontani dalla
gestione operativa.
Se si apre a una
politica di questo genere, si dovrebbe favorire la concertazione
pubblico/privato e ci sono ovviamente naturali conseguenze anche nell’organizzazione.
Deve essere messa in discussione definitivamente la presunzione che debba
esistere una cultura adatta alle forme specifiche di gestione della Pubblica
Amministrazione e il manager pubblico dovrebbe essere del tutto assimilabile al
manager privato.
L’applicazione
dei principi dell’aziendalizzazione ha portato, e ancor più porterà in futuro,
alcuni tratti distintivi del concetto di Governance. in particolare è da
sottolineare l’attenzione agli stakeholder e l’applicazione dei principi di
efficienza ed efficacia nonché coerenza e trasparenza.
Questa interessante
definizione di Governance[1]
la possiamo trovare con una semplice ricerca in rete: Governance è un nuovo stile di
governo, distinto dal modello del controllo gerarchico e caratterizzato da un
maggior grado di cooperazione e dall’interazione tra lo Stato e attori non
statuali all’interno di reti decisionali miste pubblico/private.
Le interazioni
sono basate sulla fiducia e disciplinate da regole concordate tra i
partecipanti. Questa riduzione del potere dello Stato lungi dal costituire un
fenomeno di svuotamento rappresenta in realtà un diverso modo di essere dello
Stato stesso che utilizza nuovi processi di governo. Si basa sul decentramento
istituzionale e sul riconoscimento della negoziazione e della
contrattualizzazione come criterio decisivo per la regolazione dei rapporti. Il
nuovo processo, in sostanza, si caratterizza da elaborazione, realizzazione e
implementazione di scelte condotte
secondo criteri di concertazione e di partenariato tra soggetti pubblici e
privati. Questa linea comporta due problemi di coordinamento: tra attori
istituzionali e tra autorità pubbliche e stakeholders locali. A loro volta le
attività di coordinamento tra istituzioni si dividono in verticali e
orizzontali a seconda dell’ampiezza del
potere o delle differenze territoriali. Il coordinamento tra autorità e
stakeholders si realizza valorizzando i cittadini con meccanismi che
favoriscono la democratizzazione dell’azione amministrativa.
Di seguito si
riporta una tavola in cui vengono messe a confronto le fondamentali
caratteristiche di Government e Governance
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