Linea e obiettivi
di ANOSS Magazine
“Cerco sempre di fare
ciò che non sono capace di fare,
per imparare come
farlo”
(Pablo
Picasso)
Oggi
vi voglio parlare del coraggio. Ma non del coraggio degli eroi, di quelli che
si consacrano con un “gesto definitivo”. Vi voglio parlare del coraggio di
tutti i giorni, il coraggio che ci vuole per vivere. Per fare questo ho pensato
di documentarmi su cosa di nuovo oggi si dice su questo argomento. Ho scoperto
che c’è un tema di riflessione che è stato affrontato dalla filosofia
contemporanea, ma non solo, non è rimasto confinato nelle aule e nelle
biblioteche. C’è chi ha utilizzato la sua enorme popolarità (Vasco Rossi) per
lanciare al mondo dei suoi fan un messaggio che andrebbe raccolto. Viviamo in
un’epoca di trasformazione, un’epoca che ha perduto i riferimenti ideali della
tradizione e che sta faticando a costruirne di nuovi.
Nel testo della canzone
si dice che “è stato difficile abituarsi ad una vita sola e senza di te” con
riferimento evidente alla divinità. In una caduta pessimistica afferma, anzi
con questa battuta esordisce, che sarebbe stato più semplice “non essere mai
nato”. Ma tutto il pessimismo adombrato dalle prime parole si dissolve con il
concetto successivo, potente e di grande impatto emotivo: “Invece la vita,
arriva impetuosa, ed è un miracolo che ogni giorno si rinnova”. Bene, è da qui
che dobbiamo partire: la vita è lastricata di problemi per tutti e figuriamoci
per noi che operiamo in un ambiente difficile e poco considerato. Ma forse
meglio di altri ci sentiamo perfettamente inseriti nelle vita, la vita che
arriva impetuosa e si svolge tutta con una forza che tende ad essere autonoma
dalla nostra volontà. Proprio per questo dobbiamo abituare la nostra mente e il
nostro spirito a vivere in sintonia con la vita e accettare la grande sfida del
cambiamento continuo. Non dobbiamo mai sentirci soli o circondati solo da
problemi: siamo in tanti e se i problemi sono la base della nostra azione la
loro soluzione è il fine della nostra fatica. Da questa nota introduttiva si può
comprendere la linea che idealmente seguiremo sempre nella nostra rivista. Una
linea tesa a sconfiggere il senso di solitudine o di emarginazione che a volte
e forse troppo spesso colpisce gli operatori del settore sociosanitario.Questo
è l’obiettivo generale che, si capisce, richiede molto coraggio, nel senso
detto sopra. E noi il coraggio ce l’abbiamo voluto mettere anche lanciandoci
nella realizzazione di questo nuovo periodico che è una sfida inedita per
un’associazione come la nostra. In ANOSS Magazine intendiamo utilizzare tutti
gli strumenti comunicativi che possano in qualche modo aiutare gli operatori a
ritrovarsi e a sentirsi al centro. Per questo alterneremo sempre articoli
tecnici divulgativi con altri di sapore diverso, meno direttamente legati al
nostro lavoro in senso tecnico ma non per questo slegati dall’esigenza di
coinvolgimento personale ed emotivo. Useremo riferimenti alle diverse forme
d’arte con un peso particolare al cinema e alla letteratura e cercheremo anche
un po’ di simpatia dei lettori dando un piccolo peso ad alcune rubriche di
intrattenimento.
Canzone
“manifesto futurista della nuova umanità”
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